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Bagnoli Bagnoli / Via Coroglio

Sblocca Italia, a Bagnoli è guerriglia: "Hanno voluto umiliare il nostro corteo"

Un corteo di più di duemila persone è stato bloccato e caricato alle porte di Città della Scienza, dove i manifestanti volevano tenere un'assemblea pubblica

Un corteo pacifico, di circa 2mila persone, era partito stamane da piazzale Tecchio a Fuorigrotta per manifestare contro il decreto Sblocca Italia voluto dal governo Renzi. Una protesta che era difficile immaginare sarebbe terminata con gli scontri poi verificatisi a Città della Scienza qualche ora più tardi.

In strada i movimenti di base cittadini e del quartiere, i centri sociali, i sindacati Usb e Cobas, collettivi e coordinamenti studenteschi, movimenti di disoccupati e per la casa, ex operai Italsider, operai di Pomigliano, la rete Stop Biocidio e numerosissime altre realtà. Una folla che ha sfidato le avverse condizioni meteo ed è scesa in piazza nonostante la prevista visita del presidente del consiglio Matteo Renzi fosse – proprio in odore di contestazioni – saltata.

Al centro della protesta, alla quale partecipava anche il Comune di Napoli (non c'era de Magistris, ma erano presenti il vicesindaco Tommaso Sodano e gli assessori Fucito e Piscopo), l'esproprio della bonifica dell'area ex Italsider, che il decreto voluto dal governo metterà nelle mani di un commissario. “Un'occasione per fare ancora speculazioni sul quartiere”, il pensiero dei manifestanti.

Sblocca Italia, il corteo di protesta a Bagnoli (foto E.Esposito)

La manifestazione sarebbe dovuta finire con un'assemblea pubblica nel complesso di Città della Scienza, che a quanto pare era stata “accordata” ai manifestanti. Una volta giunti però alle porte della struttura, ad attenderli c'erano i cancelli sprangati ed agenti di polizia in assetto antisommossa. Dopo qualche tentativo di dialogo – attraverso anche la mediazione degli assessori e del deputato del M5S Roberto Fico – sono partite le cariche della polizia, alle quali alcuni manifestanti hanno risposto con bastoni e bombe carta. La polizia (sparando lacrimogeni anche ad altezza uomo) è riuscita a disperdere i presenti, dividendoli ai due lati di via Coroglio. Due manifestanti sono finiti all'ospedale in ambulanza per le manganellate, mentre un terzo, leader storico degli operai Italsider, è stato ferito alla testa. Le forze dell'ordine, dal canto loro, lamentano venti agenti costretti a cure mediche. “Un numero spropositato” per gran parte dei presenti.

“Di fronte a migliaia di persone si è preferito chiuder loro le porte in faccia – protestano i comitati presenti alla manifestazione – a Città della Scienza volevamo semplicemente tenere un'assemblea pubblica con le decine di realtà che hanno animato la manifestazione. Invece gli accessi sono stati chiusi. Si è scelto invece di tentare di umiliare il corteo”.

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