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Fuorigrotta, il posto al cimitero lo sceglie il boss

Il boss che controllava le attività illecite nel quartiere Fuorigrotta, alla periferia ovest di Napoli, aveva anche l'ultima parola, in certi casi, sull'assegnazione dei loculi nel cimitero di zona. E'quanto sostiene un collaboratore di giustizia

Il boss di Fuorigrotta controllava, in alcuni casi, anche l'assegnazione dei loculi del cimitero. A dirlo sarebbe un pentito e collaboratore di giustizia le cui dichiarazioni sono state riportate ieri da Il Mattino.

Il pentito Mario Toller - che ha iniziato a collaborare con i magistrati dopo l'uccisione del figlio - rivela dettagli sull'attività del presunto boss Davide Leone: "Due affiliati mi dissero che per seppellire il cadavere della madre nel cimitero di Fuorigrotta si erano dovuti rivolgere a Davide Leone per competenza territoriale, in quanto lo stesso controllava quella zona di Fuorigrotta, comprese le attività del cimitero".

Toller fornisce poi anche una testimonianza diretta, legata proprio all'omicidio del figlio: "Anche quando andai a seppellire Giovanni al cimitero di Fuorigrotta ho incontrato ... (omissis), che è legato a Davide Leone. Mi disse che io sapevo benissimo come funzionava il sistema in quel cimitero, e cioé che per avere la disponibilità di un loculo dovevo rivolgermi a Davide Leone".

Dichiarazioni, quelle di Toller, che sono oggetto di approfondimenti da parte della Dda di Napoli, soprattutto per cercare riscontri investigativi. I verbali sono relativi all'inchiesta sulla faida che insanguinò negli anni scorsi la periferia occidentale della città.

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