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Città della Scienza, ci siamo: tappe e date per la ricostruzione

Il presidente di Inarcassa Andrea Tomasi traccia il percorso che porterà al nuovo Science Center. Concorso aperto ai giovani per la progettazione, poi selezioni tra gennaio e maggio e via ai lavori

Il Science Center di Città della Scienza sarà arretrato di 25 metri, sarà alto in media 11 metri e mezzo, ed in totale occuperà 68mila metri cubi. A rivelarlo, in un'intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, è Andrea Tomasi, presidente di Inarcassa, fondazione che riunisce architetti, ingegneri e liberi professionisti italiani. A progettarlo sarà il vincitore di un concorso internazionale “aperto ai giovani”, che incasserà un assegno di 65mila euro.

Nel rispondere alle domande del giornalista Tomasi ripercorre l'intera vicenda di CdS, sin da quando bruciò in un incendio doloso la notte del 4 marzo 2013. “Noi di Inarcassa, piuttosto che donare una cifra, che pure ci sta ovviamente, abbiamo pensato di aiutare concretamente la rinascita di quel fantastico polo d’eccellenza”. Un'operazione difficile a quanto pare, “viste le assurde lentezze che frenavano la nostra iniziativa, ma in generale tutto l’iter dell’accordo di programma”.

I bandi alla fine sono partiti. Il concorso, spiega Tomasi, sarà articolato “in due fasi”. La prequalificazione, che si chiude il 20 gennaio, e poi una “giuria composta di 7 commissari, tutti di altissimo profilo, sceglierà i 15 progetti ritenuti migliori”. A quel punto “gli autori avranno tempo 55 giorni per produrre il progetto preliminare, un’opera da 30 milioni di euro. Entro maggio, poi, secondo me, arriveranno sia il nome del vincitore, sia la graduatoria finale”. A secondo e terzo classificato, premi da 15 e 10mila euro, con la commissione che “avrà a disposizione altri 15mila euro da assegnare ai progetti ritenuti degni di nota”.

Il concorso è aperto ai giovani perché mancheranno nella prima fase alcuni requisiti classici come “aver già progettato, per esempio – prosegue il presidente di Inarcassa – almeno due opere dello stesso valore”. Alla seconda fase il giovane potrà poi “abbinarsi a un professionista più esperto”.

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